Quando l’anno della moda inizia davvero!
Nel mondo della moda l’anno non comincia il 1° gennaio, ma con l’arrivo delle Fashion Week di gennaio e febbraio. Sono questi i mesi in cui il sistema moda si rimette ufficialmente in moto e Milano diventa uno dei poli creativi più importanti al mondo, insieme a Parigi, Londra e New York.
Le Milano Fashion Week di inizio anno segnano momenti chiave: presentazioni delle collezioni uomo e donna, debutti creativi, conferme e cambiamenti radicali. La città cambia ritmo, ogni location diventa potenzialmente una passerella e la moda smette di essere solo immagine per trasformarsi in lavoro, organizzazione e metodo.
Per chi studia moda o desidera lavorare nel settore, partecipare alle Fashion Week non significa “guardare una sfilata”, ma entrare in un ecosistema reale, professionale e altamente strutturato. Capire come funziona l’accesso, come muoversi e quale ruolo si può ricoprire è il primo passo per trasformare una passione in una carriera concreta.
La moda è anche questo, un linguaggio fatto di tempi, gesti, silenzi e gerarchie che non si imparano sui manuali. E noi ti spiegheremo tutto ciò in questo articolo!
Cosa sono davvero le Fashion Week
Le Fashion Week sono eventi complessi e perfettamente organizzati. Dietro ogni sfilata esiste un lavoro di coordinamento che coinvolge brand, uffici stampa, Camere della Moda, location, team creativi, produzione, casting, styling, hair & make-up.
Nulla è casuale. Ogni invitato, ogni timing, ogni dettaglio è parte di un disegno preciso.
Le sfilate seguono un calendario ufficiale, consultabile sul sito della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Questo significa che chi entra nel sistema deve imparare a muoversi con precisione, consapevolezza e giusto un pizzico di furbizia.
Gli eventi però non si limitano alle sfilate più importanti. Infatti, oltre ai grandi brand che tutti conosciamo, il calendario della settimana della moda dà spazio a marchi più piccoli e stilisti emergenti, che possono presentare le proprie collezioni anche sotto forma di exhibition e presentazioni statiche.
Non mancano poi:
- Mostre legate al mondo della moda
- Pop-up in giro per la città
- Talk con ospiti d’eccezione
- Cocktail party e dj set esclusivi
La Fashion Week è quindi un sistema aperto, stratificato e ricco di opportunità, soprattutto per chi sta studiando moda o è appassionato del settore.
Ma quindi, come si entra ad una sfilata della Milano Fashion Week?
L’accesso alle sfilate avviene esclusivamente tramite invito o accredito ufficiale. Gli inviti vengono inviati direttamente dai brand o dagli uffici stampa e possono essere:
- Nominativi (personali e non cedibili)
- Digitali (QR code o email)
- Cartacei (spesso simbolici ma ancora molto presenti).
Gli accrediti si possono richiedere tramite enti ufficiali, come la Camera Nazionale della Moda Italiana. Sono riservati a:
- Stampa
- Buyer
- Professionisti del settore
- Studenti selezionati di accademie di moda
In entrambi i casi, l’accesso è controllato, registrato e rigoroso.
All’ingresso, il processo è sempre lo stesso: controllo del nome in lista, verifica dell’invito, spesso richiesta di un documento. Questo momento rappresenta il primo vero contatto con il rigore del sistema moda.
Entrare alle Fashion Week lavorando: ruoli, backstage e opportunità reali
Un altro modo concreto e formativo per vivere la Milano Fashion Week è farne parte attivamente lavorando all’interno del sistema. Durante le sfilate e gli eventi gravitano decine di figure professionali, molte delle quali sono accessibili anche a studenti o giovani professionisti. Tra le figure coinvolte troviamo:
- Vestiaristi
- Assistenti stylist
- Sarti
- Make-up artist
- Hairstylist
- Assistenti di produzione
- Fotografi
Queste opportunità arrivano spesso tramite accademie di moda, collaborazioni didattiche e networking costruito nel tempo. Essere presenti nel backstage significa osservare il cuore pulsante della moda: dove il caos diventa metodo e la creatività incontra la disciplina. Vediamo quindi queste figure nel dettaglio, per darti spunti utili per inserirti nell’ambiente in modo professionale!
Stylist assistant
Lo stylist assistant affianca lo stylist principale nella preparazione dei look: organizza i capi, controlla che ogni outfit sia completo, gestisce cambi rapidi e imprevisti. È un ruolo chiave per capire il linguaggio visivo di un brand e le dinamiche del backstage. Spesso è uno dei primi step per chi studia fashion styling o consulenza d’immagine.
Fotografo e videomaker
Durante la Fashion Week lavorano fotografi e videomaker specializzati in:
- Backstage
- Contenuti social
- Reportage di sfilate ed eventi
- Video recap e storytelling del brand
Molti brand e uffici stampa coinvolgono giovani creativi per produzioni digitali. Per uno studente di moda o comunicazione visiva, è un’occasione unica per costruire portfolio e contatti professionali.
Vestiarista
Il vestiarista è la figura che gestisce fisicamente i capi: prepara gli outfit, li sistema sui modelli, controlla che siano perfetti prima dell’uscita in passerella. È un lavoro pratico, intenso e fondamentale, ideale per chi ama la moda “da vicino” e vuole capire costruzione, fitting e tempi reali del settore.
Make-up Artist & Hair Stylist
Make-up artist e hair stylist lavorano sotto la direzione creativa del brand. Ogni look è parte di una narrazione coerente: nulla è improvvisato. Partecipare a una Fashion Week significa imparare a lavorare sotto pressione, rispettare moodboard precise e collaborare con un team strutturato.
Modello o modella sotto agenzia
I modelli sfilano solo se rappresentati da un’agenzia. Le Fashion Week sono momenti fondamentali per il loro percorso professionale: casting, fitting, prove e passerella fanno parte di un sistema rigoroso e selettivo. Anche osservare questo mondo da vicino è formativo per chi studia moda.
Se invece non hai ancora avuto la fortuna di sfilare ad alti livelli, devi sapere che spesso per i modelli rappresentati da un’agenzia esiste la possibilità di essere invitati come ospiti ad eventi e sfilate vere e proprie. Il consiglio? Essere molto attivi nel networking e nelle attività di PR, che potrebbero aprirti molte porte nel settore!
Showroom intern
Durante la Fashion Week molti brand aprono showroom per buyer e stampa. Gli showroom intern supportano l’organizzazione, l’accoglienza degli ospiti e la gestione dei capi. È una figura strategica per capire il lato commerciale della moda, spesso meno visibile ma essenziale.
Metodi alternativi per partecipare alla Milano Fashion Week
Oltre agli inviti e ai ruoli professionali, esistono modalità alternative di accesso, che cambiano di anno in anno e richiedono una buona attenzione, conoscenza del settore e tempestività.
Ecco alcune alternative da prendere in considerazione per partecipare alle prossime settimane della moda!
Eventi speciali con accredito autonomo
Alcuni brand, soprattutto quelli più innovativi, aprono le sfilate o gli eventi a un pubblico selezionato tramite registrazione online con posti limitati.
Un esempio è stato Diesel, brand che negli ultimi anni ha saputo reinventarsi testando formule più aperte e inclusive per le sue sfilate a Milano, creando esempi perfetti da citare per chi cerca modi alternativi di vivere la Fashion Week.
Durante la Milano Fashion Week di settembre 2022, Diesel ha infatti annunciato una prima importante apertura al pubblico per la sua sfilata della collezione Primavera-Estate 2023.
Il brand, sotto la direzione creativa di Glenn Martens, ha offerto la possibilità a chiunque di partecipare registrandosi online sul sito ufficiale, con i posti assegnati in base all’ordine di registrazione. Questo ha permesso anche a studenti, fan del marchio e appassionati non addetti ai lavori di assistere allo show, oltre naturalmente a stampa e buyer tradizionali.
L’iniziativa, voluta anche con il patrocinio del Comune di Milano, ha raccolto migliaia di partecipanti e rappresenta uno dei primi esempi in cui una sfilata di un grande brand di moda non resta riservata esclusivamente agli addetti ai lavori.
Nel settembre 2023 Diesel ha poi riconfermato e ampliato la sua strategia di apertura alla community, presentando un evento molto più simile a una vera e propria festa collettiva. Più che uno show classico, è stato organizzato un evento di grande portata, in cui migliaia di persone — circa 6.000 posti distribuiti gratuitamente — potevano assistere alla presentazione della collezione e partecipare a un programma di attività lungo tutto il weekend.
Questa formula ha combinato moda, musica e cultura in un ambiente meno rigido e gerarchico rispetto alle normali sfilate, riflettendo la visione inclusiva del brand. è stato un esempio di come le case di moda stiano sperimentando nuove modalità di fruizione degli eventi durante la Milano Fashion Week.
Queste opportunità vengono sempre comunicate sui canali ufficiali dei brand e richiedono:
- Rapidità
- Attenzione alle call
- Una presentazione coerente con il brand.
Contattare direttamente brand e uffici stampa
Un altro metodo è scrivere direttamente ai brand o agli uffici stampa, presentandosi in modo professionale come:
- Studente di moda
- Stylist in formazione
- Fotografo o videomaker
- Professionista del settore
La richiesta deve essere chiara, educata e motivata: chi sei, cosa studi o fai, perché vorresti partecipare e che tipo di valore puoi portare. Non sempre la risposta è positiva, ma è una pratica reale del settore e parte del processo di crescita professionale.
Le accademie di moda, come IFDA, insegnano anche questo: come presentarsi, come scrivere una mail efficace e come muoversi nel sistema in modo corretto e credibile.
Presentarsi fuori dalle sfilate
Spesso le migliori occasioni sono quelle che si presentano quando sei nel posto giusto al momento giusto. Durante la Milano Fashion Week, vale sempre la pena visitare il luogo fuori da una sfilata, perché potrebbe capitare l’inaspettato.
Prendiamo il caso di una delle ultime sfilate di Vivienne Westwood, tenutasi eccezionalmente qui a Milano, per la Primavera/Estate 2026, la prima dal 2017 firmata da Andreas Kronthaler.
L’evento, tenutosi nel cuore di Milano (zona San Babila), ha omaggiato la città descrivendolo come un atto d’amore per il capoluogo lombardo. La presentazione si è svolta in un contesto estremamente urbano, scegliendo lo storico Bar Rivoli come location, delimitata sì da una rigida sicurezza, ma accessibile da chiunque passeggiasse banalmente per quella via.
Con una buona dose di fortuna e pianificazione, era dunque possibile accaparrarsi una buona posizione al di fuori delle transenne, per osservare da vicino i capi della nuova collezione.
Il ruolo delle Accademie di moda: perché IFDA fa la differenza
Le accademie di moda rappresentano un ponte fondamentale tra formazione e mondo professionale. Attraverso collaborazioni, progetti didattici ed esperienze sul campo, permettono agli studenti di vivere la Fashion Week come parte integrante del percorso di studi.
Per gli studenti IFDA, la Fashion Week diventa un’occasione per osservare da vicino:
- La gestione degli ospiti
- La comunicazione dei brand
- Le dinamiche di sala e backstage
- Il lavoro reale dei professionisti
La moda, in questo contesto, smette di essere un sogno astratto e diventa un mestiere concreto.
A partire dal metodo di insegnamento in aula “job learning”, basato sull’apprendimento di tutte le tecniche del mestiere sviluppando da subito progetti reali di brand reali, l’esperienza su campo viene sempre messa al primo posto.
La sala, la sfilata e il backstage: com’è il mondo interno ad una Fashion Week
Una volta dentro, la disposizione dei posti parla da sola. Le prime file sono riservate a figure chiave: editor, buyer, celebrities, clienti top. Le file successive accolgono professionisti, collaboratori e studenti. Osservare la sala è una lezione di sociologia della moda: chi parla con chi, chi arriva per ultimo, chi viene cercato.
Tutto comunica.
La sfilata inizia e finisce rapidamente. Ma in quei minuti si concentrano mesi di progettazione. Nulla è decorativo: musica, luci, ritmo, casting, styling e make-up sono parte di una narrazione coerente.
Per chi studia moda, guardare una sfilata significa analizzare:
- Silhouette
- Materiali
- Coerenza creativa
- Posizionamento del brand.
È uno studio dal vivo, irripetibile.
Anche quando non si ha accesso diretto al backstage, è importante comprenderne il ruolo. È il luogo dove il caos diventa ordine, dove la tensione convive con la precisione. Truccatori, hairstylist, stylist, sarte e assistenti lavorano come un’orchestra.
Capire questo mondo significa rispettarlo.
Dopo la sfilata: cosa succede quando il sipario cala
La Fashion Week non finisce con l’ultimo look. Showroom e presentazioni permettono di vedere i capi da vicino, toccare i materiali, capire vestibilità e costruzione.
Per gli studenti è un momento cruciale: la moda non è solo immagine, ma prodotto.
La sera la città cambia volto. Eventi, cocktail e cene diventano spazi di relazione. Qui il networking è reale, ma mai forzato. Saper stare, ascoltare, presentarsi nel modo giusto è fondamentale.
La moda è anche comportamento.
All’esterno delle sfilate si sviluppa una passerella parallela. Lo street style è osservazione, non esibizione fine a se stessa. Fotografi e editor cercano personalità, non travestimenti.
Per chi lavora nella moda, anche questo è studio.
Gennaio e febbraio sono un banco di prova. Stanchezza, fretta, sovrapposizioni di eventi fanno parte del gioco. Imparare a gestire tutto questo significa prepararsi alla vita professionale.
Partecipare alle Fashion Week non è un privilegio fine a se stesso. È un’opportunità formativa potente. La moda, in quei giorni, non si guarda: si attraversa.
Ed è proprio attraversandola che si inizia a capirla davvero!
Quindi cosa aspetti?
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