Stilisti famosi, i più importanti di sempre

ll mondo della moda è fatto di persone oltre che di marchi iconici. In questo post odierno vi parleremo di stilisti famosi, quelli che hanno cambiato profondamente il fashion system mondiale. Alcuni di questi ci hanno lasciato poco fa (come Karl Lagerfeld), altri invece continuano ad innovare e a portare la propria visione del mondo nelle loro opere. Ma chi sono gli stilisti che hanno contribuito alla sua crescita?

Di seguito, una lista dei 10 stilisti famosi più importanti al mondo, italiani e non.

Gianni Versace

Gianni Versace è stato uno stilista italiano che ha contribuito in modo significativo all’evoluzione della moda. Creatore di collezioni per case di moda quali Genny, Complice e Callaghan, inizia a firmare le sue collezioni dal 1978. Uno stile elegante ma anche anticonformista sia per uomo sia per donna, apprezzato da tutti i personaggi più famosi.

Nel corso della storia, Versace è stato amico e porto sicuro per star del cinema e top model, che hanno iniziato la propria scalata verso il successo proprio grazie all’approvazione del celebre stilista.

A prendere le redini del marchio, ci ha pensato sorella di Gianni, Donatella Versace. E nonostante le titubanze iniziali, la linea fu un successo planetario, Donatella aveva saputo valorizzare lo stile Gianni dando la sua impronta senza snaturarlo e occupando le vette del mondo del fashion grazie ai suoi capi riconoscibili.

I mix&match che attingono a piene mani dal mondo dell’arte e della cultura, gli accenti pop che anticipano le tendenze e quell’allure energica e dinamica che fuoriesce da ogni singola collezione. Un’allure che caratterizza la stessa Donatella, da sempre simbolo assoluto dell’empowerment femminile.

Domenico Dolce e Stefano Gabbana

Tra i brand d’alta moda italiani più famosi troviamo anche Dolce & Gabbana, che nasce dall’unione tra Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Il brand viene lanciato nel 1985 e si distingue sin da subito per il coraggio di proporre collezioni all’avanguardia e giovanili nello stile. Negli anni oltre che alle collezioni moda, sono state lanciate linee di accessori, tra i quali i famosi profumi. L’ispirazione nasce dalla Sicilia, dalla tradizione, rappresentata dalla maestria degli artigiani, che riproducono le ceramiche, il teatro dei Pupi, il carretto siciliano, i cesti di vimini, le passamanerie, spesso presenti nelle collezioni degli stilisti.

L’ispirazione nasce dalla Sicilia, dalla tradizione, rappresentata dalla maestria degli artigiani, che riproducono le ceramiche, il teatro dei Pupi, il carretto siciliano, i cesti di vimini, le passamanerie, spesso presenti nelle collezioni degli stilisti. Lo stile del brand Dolce & Gabbana è l’incontro tra lo charme e il calore del Mezzogiorno con l’atmosfera sobria del Settentrione Italiano. Gli abiti e gli accessori griffati D&G regalano sensazioni contrastanti a chi li indossa: gioia e shock, ammirazione e rifiuto.

L’innovazione sta negli opposti: gli elementi tradizionali si legano alla modernità e alla sensualità delle loro collezioni.

Christian Dior

La moda francese, e in seguito anche quella mondiale, ha ricevuto un grandissimo contributo da Christian Dior. 

Lo stilista francese più importante di sempre passa alla storia per aver riportato in auge il modello femminile della femme fatale, valorizzata da abiti strutturati e molto eleganti. Regalare eleganza alle donne: una vera e propria mission quella di Christian Dior, un eclettico visionario che sin dalla sua prima collezione nel 1947, fu in grado di rivoluzionare i codici del look moderno imponendo il suo stile al mondo intero.

Ecco quindi l’idea della sua prima collezione New Look, abiti modellati alla perfezione sulle forme delle donne; lo stilista si lascia alle spalle la crudeltà delle ristrettezze belliche e si abbandona allo sfarzo dei tessuti. Il mitico ‘New Look’ inventato da Dior richiedeva sino a 15 metri di stoffa, anche 25 se si trattava di abiti da sera, metraggi che donavano ampiezza e anche rigore. Una rivisitazione moderna della moda ottocentesca; la rigidità delle spalline viene sostituita da forme arrotondate e la perfezione degli orli si arricchisce di seta e chiffon svolazzante.

Yves Saint Laurent

Altro importante stilista francese è Yves Saint Laurent.

Saint Laurent è stato uno stilista francese dalle intuizioni brillanti. Nel corso del tempo si è molto sentito parlare di lui, tanto che anche Christian Dior ne lodò in termini entusiastici la creatività e il talento. Sin dalle prime collezioni Yves Saint Laurent mostra il suo savoir-faire. Inventa il proprio stile di haute couture nel dopoguerra. Dimentica i rigidi modelli imposti dall’epoca! Passa ad uno stile che incarna il desiderio di emancipazione femminile dalle linee raffinate, introducendo il fenomeno del prêt-à-porter. Dalla sua prima collezione per Christian Dior, alle sue creazioni più “empowering”, Le Smoking e le camicette trasparenti, al modo in cui sosteneva la diversità, Yves Saint Laurent è stato un vero innovatore del suo tempo. La sua influenza è stata così grande che nel 1983, a 47 anni, fu il primo stilista vivente a essere celebrato con una retrospettiva al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art.

Valentino Garavani

Ancora una volta la moda italiana fa parlare di sé. A portarla all’attenzione è Valentino, un famosissimo stilista italiano, nato a Voghera nel 1932.Il talento del giovane è tale da meritare un ritratto del celebre artista Andy Warhol e da garantirgli collaborazioni con star del cinema italiane, francesi e statunitensi.

Lo stile elegante, l’utilizzo di esclusivi tessuti sempre ricercati, il lusso autentico, la tecnica sartoriale minuziosa e i continui riferimenti al mondo dell’arte sono solo alcuni dei tratti caratteristici della maison Valentino. Quello più celebre è l’utilizzo di una precisa tonalità di rosso, talmente riconoscibile da diventare una vera e propria definizione di colore. Come nasce questa ossessione? La storia vuole che Valentino si innamori di questa cromia durante una serata al Teatro dell’Opera di Barcellona, durante la quale è colpito da una folgorazione: sul palcoscenico i costumi rossi fanno sembrare le donne in scena dei gerani.

Dal 2009, Pierpaolo Piccioli ha preso il timone di Valentino insieme alla sua collega di lunga data Maria Grazia Chiuri (ora creative director di Dior). Con lei ha portato avanti la grande maison per sette anni, per poi diventarne l’unica guida nel 2016. 

Dal 2022, introduce la nuova tonalità di rosa PP Pink, (riprendendo le iniziali del nome Pier Paolo Piccioli), che spiega il motivo della scelta. “Rosa come manifestazione dell’inconscio e liberazione dalla necessità del realismo. L’accumulo di elementi rosa è tale da azzerare lo shock visivo per fare emergere, insieme, il carattere unico della persona, espresso da volto e occhi, e il lavoro sugli abiti: i segni che li plasmano in silhouette, le texture che gli danno consistenza, i decori che diventano parte della costruzione. La materia umana e quella tessile si catalizzano nell’annullamento cromatico che è, infatti, amplificazione. Una varietà di corpi, atteggiamenti, fisicità, esaltati dalla monocromia, porta in vita questa visione”

Ottavio Missoni

Missoni è un brand italiano fondato dallo stilista Ottavio Missoni. Fondò l’azienda negli anni ’60 e poco dopo aprì la propria boutique a New York, che poi ha portato il brand ad essere conosciuto anche oltre oceano.

È di quegli anni l’invasione del “put-together“, libera e solo apparentemente casuale mescolanza e sovrapposizione di punti e fantasie, che resterà come segno distintivo dello stile Missoni, insieme con il patchwork, con le righe colorate e con il “fiammato” bianco nero e arcobaleno. Ma ci saranno anche le greche, le reti, gli scozzesi, i motivi derivati del folclore, in particolare i disegni astratti “africani”; poi la maglia-pelliccia, le lane cotte, i tweed, gli elasticizzati.

Lo spessore variabile dei filati e delle texture, le invenzioni grafiche e tecniche, i sensibili accostamenti di colore… Questi sono gli elementi che hanno trasformato Missoni in un modo di vivere e i loro abiti in oggetti amati. Tutti i loro prodotti sono affascinati per forma, colori e materiali.

Guccio Gucci

Uno dei brand di alta moda più apprezzati in tutto il mondo è Gucci.

L’azienda Gucci fu fondata nel 1921 dall’italiano Guccio Gucci, che ebbe notevole fortuna all’estero grazie ai suoi modelli ispirati al mondo equestre.

Nel 1990 Tom Ford inizia la sua collaborazione con Gucci (in quel periodo l’azienda era sull’orlo del fallimento), inizialmente come designer per la linea femminile e successivamente nella posizione direttore creativo, diventando responsabile praticamente di tutto, dalle fragranze al design delle boutique. Negli anni a venire trasforma Gucci in un marchio esclusivo; raggiunge il suo più alto momento di gloria nel 1995, quando Madonna appare agli MTV Awards in un abito total look nero stretto in vita e tacchi a spillo super sexy.

Da Tom Ford all’ascesa di Alessandro Michele da ormai sei anni. Originale, innovativo, inclusivo, sempre bravo a giocare (apposta) fuori dalle righe: incanta, stupisce, disarma. La maison si muove tra eclettismo e romanticismo, tra fasti antichi e viaggi nel futuro. Fluido e unisex: piace ai teenager delle metropoli, alle lady dai portafogli importanti, ai gentlemen contemporanei.

Franco Moschino

Franco Moschino è il fondatore dell’omonima azienda di moda italiana Moschino.

L’azienda fu fondata nel 1983 e al giorno d’oggi si conferma come una dei più importanti brand per la produzione di abbigliamento, accessori e profumi.

La moda di Franco Moschino è un mix di eleganti paradossi, che rivelano grande perizia tecnica e intuito nella scelta delle materie prime. Alla base delle sue collezioni ci sono anche la contestazione, la denuncia degli eccessi del fashion system e della “società dell’immagine” degli anni 80.

Lo stilista americano Jeremy Scott è direttore artistico di Moschino dall’ottobre del 2013 e da allora ha rilanciato la casa di moda italiana, che non si era mai ripresa dalla morte del suo fondatore, Franco Moschino, avvenuta nel 1994. Grazie a Scott nell’ultimo anno le vendite di Moschino sono cresciute del 20 per cento.

Giorgio Armani

Nella lista dei 10 stilisti più importanti di sempre non si può non citare Giorgio Armani.

Lo stilista fondò la società che prende il suo nome nel 1975 a Milano, attualmente conosciuta per la produzione di abbigliamento, accessori, occhiali e gioielli.

Ispirato al cinema in bianco e nero e alle atmosfere dell’America degli anni venti e trenta, il suo stile sceglie tagli nitidi e puliti e toni di colori freddi: il beige, il grigio e il greige, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso, anche se è soprattutto il blu-Armani a contraddistinguere la sua produzione. Non esclude, però l’intramontabile abito nero e bianco, portandolo ad una classe superiore del comune.

Karl Lagerfeld

Dai confondibili capelli bianchi, occhiali da sole, guanti senza dita e colletti alti, Karl Lagerfeld è stato uno stilista famoso in tutto il mondo, per il suo stile innovativo e con una grande fonte di ispirazione.

Il suo nome viene  associato a brand come Chanel, Fendi e Yves Saint Laurent. Ci ha purtroppo lasciato poco fa, ma le sue creazioni rimarranno nella storia della moda.

Lo chic sopporta e addirittura esige, se non l’usura del vestito, quantomeno il suo uso. Lo chic, sorta di tempo sublimato, è il valore chiave dello stile di Karl Lagerfeld. Il tempo è stile. E così anche una certa idea del corpo femminile.

 Stilisti famosi emergenti, il futuro della moda

Nell’ultimo anno e mezzo l’industria della moda ha saputo stupire tutti, cercando di trovare una soluzione ad alcuni dei bisogni causati dalla pandemia; anche a quelli che non la riguardavano direttamente.

Nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria molti marchi hanno infatti riconvertito la produzione per fornire gli ospedali di quanti più camici e mascherine possibile e, qualche mese più tardi, superando qualsiasi aspettativa, sono arrivati tutti più che preparati alla Settimana della Moda e alle presentazioni di nuovi prodotti nel rispetto delle norme anti contagio. Dalle sfilate in diretta streaming, agli showroom 3D una cosa è certa: la moda sembra sempre pronta a tutto.

Ora che iniziamo a vedere la luce alla fine del tunnel, è giunto il momento di parlare del vero futuro dell’industria, perché le incognite su quello che sarà del Made In Italy nel prossimo decennio restano molte.

ACT N°1

Un nome curioso che i fondatori del marchio dicono «ha a che vedere con i ricordi della nostra infanzia, esperienze molto diverse ma con elementi comuni. Con il tempo, ci siamo accorti che potevamo raccontare una storia interessante mettendo insieme questi dettagli. Volevamo raccontare un po’di noi attraverso ciò che facciamo, dando un tocco di personalità al marchio. Da qui abbiamo usato il nome Act n°1, che rappresenta il primo atto della nostra vita, perché l’identità del brand è basata sul nostro background culturale».

La loro estetica è frutto di un mix di vari elementi culturali storici, sperimentazioni in sartoria e capi ibridi. 

Loro il futuro del Made In Italy lo stanno scrivendo convincendo gli artigiani a lavorare su qualcosa di nuovo, da loro definito “strano”, ovvero capi prodotti con tessuti non convenzionali.

Marco Rambaldi

Dello stilista che lo ha fondato e gli ha dato il suo nome questo marchio ha «la determinazione di raggiungere gli obiettivi prefissati. La volontà di voler comunicare un mondo nuovo in continua crescita, che passo dopo passo stiamo costruendo. Ha la passione, la spensieratezza, il colore ma anche le brutalità sociali che quotidianamente ci circondano», così ha spiegato lui stesso.

La sua estetica trae ispirazione dal passato, dall’arte, dalla letteratura, dal cinema, dai magazine e dai fanzine. È un’estetica che lui stesso definisce radicale. Non si stravolge ogni stagione a seconda delle tendenze ma si evolve, coerente e disordinata rispetto a sé stessa. Una visione dunque molto personale che vuole comunicare con il suo lavoro.

Gisèle

Gisèle Claudia Ntsama, ha voluto dare solo il suo nome al suo brand. Nata e cresciuta in Camerun, la designer si è trasferita in Italia per studiare moda circa dieci anni fa. Dopo due lauree e diversi tirocini nel 2017 ha lanciato la sua prima capsule collection.

Nel creare Gisèle racconta:  «Ho tratto ispirazione dalla natura che, secondo me, rappresenta la vera bellezza. Se ne avessi la possibilità userei solo fibre naturali. La mia prediletta, nonché quella con cui lavoro e ho sperimentato di più è la canapa, che ho voluto valorizzare, perché viene vista come una pianta malvagia, quando in realtà non richiede neanche pesticidi».

La sua estetica è figlia dell’amore che ha per l’artigianato: «Vorrei trasmettere il valore culturale del lavoro manuale, una cosa che secondo me noi africani e italiani abbiamo in comune. Per questo tante delle mie creazioni sono fatte a mano».

Diventare stilista seguendo corsi ad hoc

Avere talento è fondamentale ma non basta.
Per diventare stilista occorre una formazione specifica presso una scuola di moda o una laurea/diploma a indirizzo design di moda. È necessario sviluppare un’ampia conoscenza di tutti i settori della moda e una specializzazione approfondita del settore sia in termini produttivi che commerciali e di marketing.
Oltre ad acquisire competenze pratiche e tecniche come disegno, figurinismo, creazioni di cartamodelli…, la frequenza in una scuola di moda di alta formazione permetterà agli allievi di confrontarsi con i professionisti del settore, ad esempio attraverso progetti didattici, stage e tirocini, che daranno la possibilità di entrare nel vivo della professione , assorbendo così in prima persona capacità fondamentali, ed acquisire importanti contatti per il proprio futuro professionale.

L’Accademia IFDA, ad esempio, propone un corso di stilista di moda con tutte le caratteristiche per diventare un bravo Fashion Designer.

Quali sono i suoi punti di forza?

  • Scuola di moda eco-sostenibile
  • Esperienze sul campo durante gli studi
  • Docenti professionisti senior del settore moda
  • Classi poco numerose, veri team di lavoro
  • Ente Accreditato Regione Lombardia riconosciuto a livello Nazionale, Europeo e Internazionale
  • Stage pratici, con possibilità di inserimento in organico, presso note case di moda

La formazione è dinamica e personalizzata ad hoc, dove si alternano momenti di formazione classica teorica in aula a incontri, laboratori, seminari, workshop e visite alle fiere del settore, alle aziende e agli studi stile del settore, consentendo ai nostri studenti attentamente selezionati di confrontarsi con i più noti professionisti e di entrare immediatamente nel mondo della moda.

Ogni studente IFDA ha quindi l’opportunità, unica ed eccezionale, di studiare in un team di lavoro ristretto con a capo un docente team leader.

Per saperne di più contattaci, saremo felici di rispondere a tutte le tue domande e fornirti tutte le info sui prossimi corsi in partenza:

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