Studenti IFDA: qual è il lavoro dopo il corso di Fashion Design
Scopriamo insieme il percorso di una degli ex studenti di moda IFDA laureata in fashion design
Gli studenti IFDA Fashion Design studiano e si impegnano ogni anno per raggiungere un solo obiettivo: imparare una professione per lavorare nel settore della moda. Questa è la motivazione più grande, che ha portato Martina Cannizzaro, una ex studentessa di moda, a laurearsi a pieni voti come Fashion Designer.
Durante il corso triennale di fashion design, per emergere e riuscire ad ottenere ottimi risultati bisogna:
- mettersi in gioco costantemente
- essere curiosi
- puntare sulle proprie potenzialità
- cogliere al volo ogni opportunità che l’accademia offre
- partecipare a tutte le esperienze sul campo
- riuscire a realizzare ogni tipo progetto speciale commissionato dai docenti o dai brand di moda
Se uno studente IFDA di fashion design riesce ad avere tali skills insieme ad un’impeccabile organizzazione del proprio tempo, allora non può che avere la strada spianata per il mondo del lavoro!
Se vuoi, puoi approfondire le esperienze di altri studenti moda leggendo sul web le recensioni IFDA.
In IFDA a Milano qual è il corso di moda e che cosa bisogna studiare per diventare Fashion Designer?
In IFDA – Italian Fashion and Design Academy – il triennale di moda per diventare fashion designer è il corso di Fashion Design. Esso fornisce conoscenze teoriche, competenze tecniche e metodologiche per poter lavorare nel mondo della moda e del lusso. Trasmette inoltre la cultura, la sensibilità e tutte le competenze tecniche e creative per entrare nel Fashion System.
Nello specifico si acquisiscono le capacità per realizzare:
- collezioni donna, uomo, bambino e accessori
- conoscenze specifiche nella ricerca tendenze, nella scelta dei materiali, nell’area prodotto
- comunicazione ed economico-finanziaria.
Per diventare Fashion Designer bisogna frequentare un’accademia di moda privata e i costi di IFDA sono in linea con il contesto milanese in cui si trova e con la qualità formativa eccellente che viene offerta. Per conoscere i prezzi IFDA a Milano non esitare a contattare la segreteria per fissare una consulenza gratuita d’orientamento. Durante l’incontro potrai ricevere tutte le informazioni su:
- piano di studi
- modalità d’ammissione
- costi IFDA
- esperienze sul campo
- corso più adatto e in linea con le tue competenze e i tuoi desideri!
Dove può lavorare un Fashion Designer?
Un Fashion Designer dopo un corso di moda IFDA è in grado di disegnare e realizzare le proprie idee di collezione di abbigliamento. Egli può collaborare con altri stilisti oppure lavorare per aziende del settore come consulente di moda. Oltre a ciò, grazie alla preparazione a 360° ricevuta, può scegliere di percorrere diverse strade per la propria carriera, specializzandosi come: Fashion Graphic Designer, Product Developer, Product Manager, Cool Hunter, o Fashion Illustrator.
Quali sono i progetti che gli studenti IFDA svolgono in un corso triennale di Fashion Design? Vediamoli insieme
BAG-IN: Progetto per il concorso sulla sostenibilità di IFDA con “PIV – Progetta in Verde”
BAG-IN è un nuovo modo di pensare! Grazie all’utilizzo di semplici bottoni a pressione una borsa potrà essere utilizzata in vari modi e per varie occasioni. Nel dettaglio BAG-IN è una borsa realizzata in pelle con una tracolla rimovibile tramite l’utilizzo di bottoni a pressione che permettono anche di regolarne la lunghezza. All’interno della borsa si troverà una pochette in seta di dimensioni minori che potrà essere indossata anche con la tracolla grazie alla presenza ai lati di fessure che ne permettono l’inserimento. La produzione dei materiali scelti per la realizzazione di questa borsa avviene in stabilimenti italiani che promuovono l’ottimizzazione dei consumi e la riduzione dell’impatto ambientale per migliorare sempre di più lo sviluppo sostenibile. Il packaging della borsa sarà realizzato con i pezzi in eccesso della seta utilizzata per produrre la pochette ed inoltre potrà essere indossato come accessorio.
BAG-IN è pensata per donne consapevoli dell’oggetto che indossano ed in grado di sfruttarne a pieno la sua versatilità.
“Marca”: una capsule collection per il workshop con Lee Wood, direttore creativo di Dirk Bikkembergs
Marca combina design, concetto e struttura per dare vita ad un’espressione artistica dove moda e personalità si uniscono. Il suo stile trasmette individualità e indipendenza diventando uno strumento per esprimere sé stessi. La sua moda prende ispirazione dal mondo dell’arte, della fotografia e dell’architettura creando un universo vario nel suo genere che sfida le convenzioni della società e le tendenze del momento. L’approccio concettuale è affiancato ad un uso eclettico dei tessuti e ad una particolare attenzione ai dettagli e alla sartoria.
Il progetto di Marca è adatto al mondo prêt-à-porter per donna e uomo.
Cos’è una tesi di laurea in moda? Analizziamo insieme uno dei progetti finali degli studenti IFDA Fashion Design
Il concept della tesi
Una delle tesi di laurea triennale del corso di studi in fashion design IFDA che analizziamo s’intitola “Persona”. Scritta dall’alumna IFDA Martina Cannizzaro, la tesi parla del concetto di moda come fenomeno sociale denso di ambivalenze e di contraddizioni. Si tratta di uno specchio dell’irrequietezza collettiva, ma allo stesso tempo motivo di costruzione delle identità sociali.
Ecco un breve estratto dall’elaborato:
“Pur in differenti situazioni storiche sociali e geografiche gli esseri umani hanno sempre avuto con gli abiti che indossavano un rapporto molto particolare. L’abito e gli oggetti di cui facciamo uso per abbigliarci sono le forme attraverso cui nostri corpi entrano in relazione con il mondo e tra loro stessi. La moda rappresenta le forme che, nel tempo e nello spazio, rivestono il corpo, quasi come ne forgiassero la lingua, e allo stesso tempo rappresentano le possibilità di mescolare i codici di riferimento costruendo incroci linguistici e culturali entro cui si crea l’idea stessa di identità.
Esistono delle caratteristiche indicative che sono proprie della moda:
– la frammentarietà, ciò si manifesta attraverso la coesistenza di mode diverse contemporaneamente.
– l’irripetibilità, con la quale la moda si rigenera, si volge al passato ma con una novità, sembra ripetersi ma non è mai uguale, si ripresenta con un particolare che la rende irripetibile.
La moda è pure un’esigenza psico-sociale spesso necessaria alla nostra crescita e trasformazione identitaria, un bisogno immateriale che ci aiuta a costruire la nostra immagine sociale, conformandoci o differenziandoci dagli altri.
La moda ha la funzione sociale di assistere l’individuo nella sua ricerca di identità.”
Dal concept alla collezione di moda per la tesi
Per realizzare i figurini di una collezione, si deve prima partire dal concept. Una volta stabilito il tema da cui partire, fatto ricerca in ogni dove per prendere quanti più spunti ed ispirazioni possibili si può passare alla creazione del moodboard, della cartella colori e materiali. Finito ciò, si possono iniziare a schizzare i primi bozzetti fino ad arrivare ai figurini della propria collezione di moda abbinati ai disegni piatti tecnici.
Se ti stai avvicinando alla scelta di un’accademia di moda, in particolar modo di un corso triennale in fashion design, lasciati trasportare da un altro estratto di una delle tesi di laurea di IFDA – Italian Fashion & Design Academy:
“La moda non è solo pura esteticità fine a se stessa, ma è anche una disciplina votata allo studio del rapporto tra il corpo e lo spazio che è in grado di portare benessere fisico e spirituale. I capi non devono seguire la forma del corpo, ma devono essere quasi autonomi, liberi dai movimenti del corpo sottostante, devono prendere vita e valorizzarsi. I capi muovendosi, creano un dinamismo che è diverso da quello a cui si è abituati e che ci si aspetterebbe. Il plissé dona importanza e longevità alla silhouette, avvolgendo il corpo ed evocando la presenza di una scultura così viva che sembra come stesse per muoversi. Le linee strutturali dei capi, perlopiù geometriche, creano uno slancio dinamico che, unito all’alternanza di pieni e vuoti, donano vigore alla materia.
Una moda che libera il corpo e lo lascia respirare attraverso lo spazio intermedio.
I capi esemplificano un modernismo strutturato per delineare una nuova architettura del corpo, enfatizzato nelle spalle e nel punto vita. Due universi che possono apparire ad una lettura veloce come se fossero semplicemente sconnessi, ma con una debita riflessione ne si percepisce l’unione, che porta a definirli una cosa sola. A questi si affianca il linguaggio della sartoria, con una formalità che infonde importanza. Il pragmatismo diventa un mezzo per esaltare e conferire significato. Abbandonando la gerarchia della moda, attraverso la manifattura e la metodologia viene data importanza al capo di abbigliamento. Ad ogni sfaccettatura della realtà viene conferito un significato, una ricercatezza, una considerazione e un valore destinato a durare nel tempo.
Non una moda usa e getta, ma qualcosa che mantiene longevità e rilevanza.”
Secondo te, si può studiare in un’accademia di moda e contemporaneamente iniziare a lavorare? Scopriamo insieme come sia possibile farlo in IFDA!
L’accademia di moda IFDA a Milano offre numerose possibilità di studiare e al contempo di lavorare grazie a programmi formativi studiati ad hoc. Essi coinvolgono gli studenti solo al 50% del loro tempo a disposizione al fine di dedicare la restante parte al lavoro, ai progetti extra accademici e alle esperienze sul campo.
In IFDA è possibile fare esperienze di stage?
Una degli ex studenti IFDA Fashion Design, Martina Cannizzaro, ha avuto l’opportunità di fare diverse esperienze di stage mentre studiava, tra cui una da Simonetta Ravizza. Durante il terzo anno del corso di Fashion Design, inizia uno stage come assistente ad uno Specialist Fashion & Textiles Consultant per la ricerca tessuti e sviluppo prodotto. L’esperienza risulta costruttiva, piena di stimoli ed entusiasmante quando si ha passione e voglia di fare. Per chi non si accontenta e ha fame di imparare sempre di più, le porte si spalancano. Difatti, dopo lo stage si passa un lavoro come consulente di moda per il brand di Stefano Pilati, Random Identities. Qui bisogna occuparsi dello sviluppo del prodotto, quindi della gestione dell’intero processo che porta alla realizzazione del capo.
Nello specifico, cosa fa un consulente di moda per un brand come Random Identities di Stefano Pilati?
Un consulente per un brand di moda come Random Identities di Stefano Pilati è un fashion designer che può svolgere le seguenti attività:
- gestire le varie fasi di sviluppo: dal prototipo al campione,
- progettare e realizzare la collezione vera e propria,
- partecipare ai fitting di produzione,
- occuparsi della gestione del materiale utile alla produzione e alla vendita: dal tessuto al packaging.
Concluso un corso di Fashion Design a Milano, quali sono i consigli da seguire per la propria carriera? Vediamo le risposte di una degli ex studenti IFDA
Uno dei consigli da seguire senza dubbio è quello di non smettere mai di imparare, studiare ed aggiornarsi. Una ex studentessa di IFDA, Martina Cannizzaro, lo sa e se lo ripete sempre: non sentirsi mai arrivati, mettersi sempre in discussione. Infatti, mantenere “una mente da principianti” ti permette di essere sempre pronto ad imparare argomenti nuovi, conoscere nuove metodologie e acquisire competenze per crescere professionalmente.
Oltre a ciò, è consigliabile mantenere il focus sui propri obiettivi di carriera, dove si vuole arrivare e come farlo. È fondamentale sperimentare ogni tipo di esperienza sul campo, durante e post l’accademia di moda. Ciò consente di avere una visione globale dell’intero processo che sta dietro al fashion system.
Quindi, i consigli principali da tenere sempre a mente per un fashion designer sono:
- non arrendersi mai a nuove sfide
- avere sempre fame di imparare e di crescere a livello professionale
In questo modo le occasioni non mancheranno mai!